Strumenti musicali che
ricoprono funzioni inaspettate, oggetti della vita quotidiana che
acquistano nuovi significati nella loro funzione di sorgenti di
suono, diffusori audio che diventano splendide opere di design. Dal 2
al 24 febbraio l'Auditorium Parco della Musica ospita la mostra
inedita ed interamente gratuita intitolata DOS – Disegnare Oggetti
Sonori, la prima esposizione internazionale incentrata sul rapporto
tra design e suono organizzata dalla Fondazione Musica per Roma e la
IMF Foundation che vede come curatrici Domitilla Dardi ed Elisabetta
Pisu. La manifestazione, che si svolge prevalentemente presso i Foyer
dell'Auditorium, propone non solo di dare spazio a tutti quegli
artisti che negli anni hanno dedicato i loro sforzi alla
realizzazione di opere incentrate sul suono ma anche di mettere in
luce il diverso ruolo che lo spettatore si trova a ricoprire: egli
diventa fruitore attivo di un'esperienza che coinvolge direttamente
tutti i suoi organi di senso.
Ne è un esempio Toccata,
l'installazione video e audio interattiva che, grazie ad un
sensore e ad un algoritmo generatore di impulsi random, reagisce ai
movimenti dei visitatori e ne proietta il risultato su uno schermo
sottoforma di particelle visive, ad ognuna delle quali corrisponde
anche un'identità sonora. “Ho fatto in modo che lo spettatore
potesse percepire l'opera con tutti gli organi sensoriali”, spiega l'artista Angelo Semeraro “lo scopo è fornire al
visitatore un' esperienza unica ed irripetibile che è determinata dal
movimento stesso delle particelle. Queste ultime, dipendendo dai movimenti
delle persone in un determinato istante, non saranno più in grado di
riprendere in futuro la stessa forma acquisita precedentemente.”
Altro esempio di opera
interattiva è Barcode Book
di Yuri Suzuki, un libro illustrato contenente disegni e
codici a barre che, se sfiorati da un apposito lettore ottico,
producono dei suoni utili a capire lo svolgimento della storia.
Suzuki, che oltre ad essere designer è anche esperto di musica
elettronica e sound creator, spiega: “L'idea mi è venuta quando ho
pensato ad uno strumento didattico in grado di aiutare persone con
difficoltà di dislessia o cecità. In questo modo si può fruire un libro anche senza doverne leggere le parole, avvalendosi
delle immagini e dei suoni. L'attrattiva principale del Barcode Book è la possibilità di scoprire i vari suoni passando il
lettore sopra il codice a barre, quindi penso che sia un'attività
divertente per tutti i bambini”.
Tecnologia e natura si
uniscono nel Quintetto realizzato
dal sound designer Fabio Sestili in collaborazione con Pixelorchestra
e prodotto da Quiet Ensamble: 5 vasche di pesci collegate ciascuna ad
una telecamera che registra i loro movimenti ed invia gli impulsi
corrispondenti a 5 diversi virtual instruments. "Il ruolo della luce delle lampade posizionate su ogni vasca è non solo fondamentale per
permettere alla telecamera di rilevare i movimenti dei pesci ma anche
e soprattutto parte integrante della performance artistica" spiega Sestili "le pause
con assenza di luce, infatti, determinano di conseguenza pause nel
suono e una diversa atmosfera visiva".
Dello
stesso filone è Trapped Flies
degli austriaci Mischer Traxler, un'installazione che consiste in
vari ripiani contenenti bicchieri di cristallo ognuno dei quali ha al
suo interno una mosca finta, regolata nel movimento da un software in
grado di controllare tutti gli impulsi inviati ai vari insetti; lo
scopo dell'opera è sperimentare cosa succede quando il suono provocato da una mosca intrappolata in un bicchiere viene moltiplicato
innumerevoli volte.
Olivier
Vadrot e Sebastien Roux rivoluzionano il concetto di 'campanella
scolastica' con il loro lavoro Carillon,
sostituendo il classico suono che tutti gli studenti conoscono con
una voce che recita versi di famose opere letterarie comprese nel
programma didattico.
Restando
in tema, gli artisti italiani Bruno Munori e Davide Mosconi decidono
di creare nuovi suoni per i campanelli delle porte: Invece
del campanello è una parata dei
più svariati e bizzarri oggetti, i quali, una volta appesi fuori
dalla porta e percossi, diventano originali soluzioni di design, sia
visivo che sonoro. Singolare è anche il Bollitore 9091
di Richard Sapper, un particolare bollitore studiato appositamente
per emettere un suono più “gentile” del classico fischio: il
tutto viene ottenuto posizionando all'interno dell'oggetto un
fischietto in ottone solitamente adibito al richiamo degli uccelli.
Il
design di Susanna Nobili decontestualizza strumenti musicali e dischi
facendoli diventare parte integrante dell'arredamento nei progetti Diskobolus
e Henrikpianò: nel
primo caso veri 45 giri sorretti da spilli di metallo si trasformano
in sedie e tavolini da bar, nel secondo la tastiera di un pianoforte
si rimaterializza in un originale attaccapanni.
Non
mancano esperimenti riguardanti i materiali di costruzione degli
strumenti musicali: dall' Alessofono
di Alessandro Mendini al Semi-acoustic Violin in
fibra di carbonio realizzato da Gavari Gerda che trae ispirazione
dalla sinuosità del corpo femminile, dal Paraffina
Slapster di Lorenzo Palmero all'
Air Piano di Omer
Yosha, concludendo con il Pianbè, piano
più custodia integrata, di Alessandro Corbella.
Alessandro Corbella, Pianbè
Una
delle sezioni più suggestive della mostra è quella riguardante i
diffusori e gli impianti audio che diventano vere e
proprie sculture moderne pur mantenendo intatta la loro funzionalità.
Nautilius del B&W
Research Team è un ambizioso progetto che si propone di ottenere
un'ottimale trasmissione del suono senza inscatolarlo, come
accade nelle casse tradizionali, di qui lo spettacolare
design a forma di conchiglia che richiama la forma della coclea
uditiva.
Bs 50 tribute
è una serie di diffusori creati dalla storica ditta Elipson per
festeggiare i 60 anni di vita dell'azienda ed è un richiamo evidente
alle apparecchiature vintage degli anni 50.
Omni-atun
di Francesco Pellisari ed Elisabeth Frolet è un diffusore da
appendere al soffitto e si basa sull'immagine acustica recepita dal
cervello umano anziché sulla mera rappresentazione fisica dell'onda
sonora; seguono Muon
di Ross Lovegrove, il Radiofonografo stereofonico rr126/
rr226 di Achille e Giacomo
Castiglioni, Zikmu Solo
di Philippe Starck e infine BeoPlay A9
di Alexander Slatto, altoparlanti dal design estremamente
minimale dotati di funzioni touch per il controllo del volume e
amplificatore digitale per ascoltare musica tramite USB o wireless.
fig.2
fig.1-2: B&W Research Team, Nautilius
Francesco Pellisari ed Elisabeth Frolet, Omni- atun
fig.3
fig.4
fig.3-4 Achille e Giacomo Castiglioni, Radiofonografo stereofonico rr126/ rr226
Ron Arad e Francesco Pellisari, Freewheeler
Elipson, Bs 50 tribute
Alexander Slatto, BeoPlay A9
Philippe Starck, Zikmu Solo
Ross Lovegrove, Muon
Fino
al 28 febbraio sarà inoltre possibile visitare presso lo spazio
espositivo AuditoriumArte la mostra Emerging
Microstructures di Zimoun,
artista svizzero autodidatta e pluripremiato in tutto il mondo.
L'esposizione prevede due opere video e un'installazione che uniscono
il minimalismo alla suggestione dei fenomeni della fisica e della
natura.
fig.5
fig.6
fig.5-6: Zimoun, 60 motori dc preparati, palle di cotone, scatole di cartone 50x50x50 cm
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